Le parole del Sindaco Bruni in occasione della festività del 4 novembre

festa 3 novembreIn occasione della Festa dell’Unità d’Italia e della Giornata delle Forze Armate, pubblichiamo di seguito le parole di ieri del Sindaco Bruno Bruni.

Care concittadine e cari concittadini, un saluto ed un ringraziamento a Voi e a tutte le Autorità presenti. Grazie anche al Parroco per la consueta disponibilità ed alla Banda Tabirri, all’Associazione La Settima Nota e alla Pro Loco per il fattivo contributo per la buona riuscita della manifestazione. Ci ritroviamo dopo un anno a celebrare ancora una volta insieme la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze armate. Mi preme particolarmente sottolineare il fatto che stiamo condividendo insieme le emozioni ed i ricordi di questa mattinata, a prescindere da appartenenze sociali e politiche.Infatti lo spirito di questa festa e del sacrificio dei nostri avi che sono morti nella costruzione e difesa della nostra Patria, era proprio quello di superare le differenze per edificare concretamente un futuro diverso, libero, migliore e ricco di possibilità per tutti i cittadini.

Un futuro per il quale anche oggi stanno lavorando, a volte sacrificando la propria vita, anche i nostri giovani impegnati in missioni umanitarie all’estero ai quali va caloroso e sentito il nostro grazie.

In un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo è quindi davvero prezioso ricordare lo spirito e l’ambizione dei nostri nonni. Permettetemi di portarvi un esempio che mi tocca da vicino: come molti di voi già sapranno, ho ancora la fortuna di avere al mio fianco mio padre che con i suoi racconti è capace di riportarmi con semplicità agli anni della guerra ed a quelli della ricostruzione. La sua fierezza ancora oggi mi è da monito nei momenti di difficoltà che fisiologicamente mi trovo ad affrontare nello svolgimento delle mie funzioni di Sindaco. A dispetto dell’età, ha ancora la forza di ricordare a me ed alla mia famiglia che, nonostante le avversità, il bene più prezioso che non dobbiamo mai dare per scontato è la pace.

A tal proposito volevo citare quanto scritto da un filosofo nel VI secolo A.C. riguardo la pace:
Perché ci sia pace nel mondo, è necessario che le nazioni vivano in pace
Perché ci sia pace fra la nazioni, le città non devono battersi le une contro le altre.
Perché ci sia pace nelle città, i vicini devono andare d’accordo.
Perché ci sia pace tra vicini, è indispensabile che nella case regni l’armonia.
Perché nelle case ci sia pace, bisogna trovarla nel proprio cuore.

Mi rivolgo quindi a voi, ragazzi, che la guerra l’avete vista solamente in televisione ed, a differenza di molti dei presenti, non avete neanche avuto la possibilità di sentirla raccontare da chi l’ha vissuta sulla propria pelle: quelli di oggi sono giorni difficili, dove il futuro è incerto, il lavoro carente e la prospettiva di costruirsi una famiglia sempre più lontana ma non dimenticate che in mezzo a tutta questa negatività, anche e soprattutto grazie all’operato dei nomi “incisi” sulle pareti di questo monumento, oggi tutti noi possiamo esprimere liberamente le nostre opinioni e muoverci senza limiti d’orario e di spazio. Valori e diritti questi che quotidianamente neanche ci rendiamo conto di avere.

Un pensiero infine va a tutti i parenti dei nostri caduti che oggi più che mai ritornano con la mente a scene di vita vissuta, fatta di affettuosità e di normalità. Sappiate che quel sacrificio non è stato vano ma anzi è diventato un esempio per le future generazioni affinché nessuno possa soffrire più per le crudeli logiche e regole della guerra.

Viva l’Italia unita, viva le Forze armate d’Italia.

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