Cari concittadini e care autorità militari, civili e religiose, Vi ringrazio per essere presenti. Oggi celebriamo un giorno importante per la Repubblica Italiana: in questa giornata, infatti, ricordiamo l’unità della nostra nazione e onoriamo l’impegno e i sacrifici delle nostre Forze Armate, in Italia e nel resto mondo.
Mi rivolgo in un primo momento proprio alle Forze Armate qui presenti. Vi ringrazio per il Vostro importante contributo in difesa dei valori democratici della Pace e dell’uguaglianza. Vi esorto a continuare su questo cammino, e a non dimenticare mai che, idealmente, dietro lo scudo che voi stringete simbolicamente tra le mani, ci siamo noi cittadini che nei Vostri confronti nutriamo speranza e gratitudine. Da parte nostra sappiamo di potere dare il nostro contributo tutti i giorni, solamente rispettando le leggi e sviluppando un senso civico capace di rendere comune il bene pubblico.
E chi possono essere i beneficiari di questo bene comune? Quest’anno ho fortemente voluto festeggiare questa giornata proprio il 4 novembre, in un giorno infrasettimanale e non nella prima domenica del mese, come vorrebbe la prassi, per un motivo preciso: come Amministrazione Comunale abbiamo infatti voluto in tutti i modi coinvolgere i ragazzi delle scuole di Manziana. Sono proprio loro i beneficiari del sentire comune. Oggi vorremmo permettere loro di avvicinarsi ancora di più ai sentimenti di unità, di condivisione, partecipazione e di forte senso civico che sono tipici di questa importante ricorrenza. Per questo ringrazio la Preside e gli insegnanti per la collaborazione mostrata.
Oggi è un giorno che ritengo debba fissare nella memoria di ognuno di noi parole di grande significato, come “spirito di sacrificio”, “amore per la patria”, “senso di responsabilità” ed “impegno verso il rispetto e la solidarietà”. Concetti su cui in realtà si fonda la nostra Costituzione, la base della nostra democrazia.
Tornando alle origini della giornata del 4 novembre, tutti noi sappiamo che, purtroppo, molti dei ragazzi che hanno combattuto sia il primo che il secondo conflitto mondiale ora non sono più qui con noi. Questo vuoto non deve però rischiare di farci dimenticare cosa significa combattere, sopravvivere ad un conflitto o vedere i propri famigliari morire in guerra. E’anche questo il motivo che mi ha spinto a ricordare esattamente questa data: loro sicuramente avrebbero colto immediatamente il valore simbolico di questa scelta.
Vivere una guerra da vicino cambia la propria esistenza e quella dei propri cari, generando delle emozioni così profonde da meritare di essere ricordate anche dalle generazioni future per evitare di commettere gli stessi errori del passato e per sottolineare, in mezzo alle tante cose che purtroppo in questi anni sembrano non andare bene, l’importanza ed il valore della libertà di cui, grazie al sacrificio di quei ragazzi, oggi possiamo tutti noi godere.
L’attualità dei nostri giorni ci parla però di conflitti lontani e di persone in fuga da paesi in guerra. Come Italia, tramite le nostre truppe in missione di pace all’estero e attraverso le forze armate su suolo nazionale, che ringrazio ancora una volta per il loro prezioso operato, non stiamo facendo mancare il nostro supporto a donne, uomini e bambini in difficoltà. E probabilmente questo modo di agire, quasi spontaneo e sicuramente compassionevole, è un frutto inconscio proprio della memoria dei due conflitti mondiali che in Italia sono costati milioni di morti e centinaia di migliaia di invalidi e mutilati.
La parola compassione è una parola recentemente riscoperta, grazie anche a Papa Francesco, e che nella nostra cultura ha da sempre un significato bello e profondo: etimologicamente significa infatti “partecipare alla sofferenza degli altri”. Ecco, in questo giorno così importante mi farebbe piacere che tutti noi facessimo uno sforzo per immedesimarci nella mente e nei cuori dei nostri nonni e bisnonni, nelle sensazioni che hanno provato in quegli anni terribili. Facendo questo sicuramente sentiremo nascere in noi un sentimento di profonda e sincera gratitudine nei loro confronti e saremmo davvero in grado di apprezzare la nostra imperfetta vita, basata però sui preziosi valori della libertà e della democrazia. Viviamo oggi un momento storico difficile, incerto e di profonda sofferenza. La politica è in crisi, la democrazia è febbricitante, la rabbia dei Cittadini aumenta di giorno in giorno. Non ci sono grandi ricette per risollevare la testa e guardare avanti. All’Italia, infatti, ne serve soltanto una, i cui ingredienti sono: legalità, partecipazione, senso civico, responsabilità ed un rinnovato amore per la propria terra e il proprio paese.
Concludo questo mio breve intervento ringraziando di nuovo tutti gli intervenuti per la presenza, in particolare un grazie al nostro parroco Don Angelo e all’Associazione La Settimana Nota che, insieme alla Segreteria, hanno curato l’organizzazione di questo evento dimostrando ancora una volta la loro disponibilità e dando un caloroso benvenuto alle rappresentanze della Folgore e della Guardia di Finanza, per la prima volta ospiti di questa importante cerimonia nel nostro paese. Ringrazio ovviamente anche le altre Istituzioni presenti e quelle che oggi purtroppo non sono potute esserci ma con le quali da anni abbiamo instaurato una collaborazione sempre sincera, continua e proficua. Proprio grazie a queste continue sinergie è stato possibile ideare soggiorni estivi per anziani e bambini, giornate di formazione ed approfondimento e tante altre iniziative di elevato valore sociale.
A tutti noi un augurio che sento nel profondo: in un momento in cui forme quotidiane di anti-civismo sono all’ordine del giorno, così come prepotenza, illegalità, egoismo, menzogna ed ingiustizia, mi auguro che tutti noi sappiamo servire il nostro paese con la stessa devozione mostrata quotidianamente dalle Forze Armate. Facciamo in modo di sentire come nostro il bene comune, è in gioco il nostro futuro. Ancora una volta grazie a tutti.
Il Sindaco
Bruno Bruni