Secondo appuntamento con la rubrica “La storia di Manziana e Quadroni”

A 100 anni dalla fine della prima guerra mondiale, ecco il secondo appuntamento con la rubrica “La storia di Manziana e Quadroni“.
L’iniziativa, proposta e fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale, è curata da Stefania De Prai ed è scaturita dal desiderio di condividere piccoli e grandi pezzetti di storia locale con il maggiore numero possibile di Cittadini:

Il secondo appuntamento racconta la storia di MARIANO PAOLONI, uno dei caduti manzianesi durante la prima guerra mondiale.

I CADUTI DI GUERRA DI MANZIANA: MARIANO PAOLONI, FIGLIO DEL FERRO E DEL FUOCO di Stefania De Prai

Mariano Paoloni nacque a Manziana il 14 settembre 1884 ed era un maniscalco, figlio di una stirpe di fabbri. I Paoloni non erano originari del paese; il padre Leonardo Paoloni, figlio di Damiano e di Barbara Bucchi, era un fabbro ferraio nato nel 1842 a Cascia, dove la famiglia doveva avere una tradizione di fabbri se tuttora in quella località c’è un Paoloni che ha una lavorazione di ferro e alluminio. Probabilmente Leonardo Paoloni venne a Manziana attorno nel 1861, dopo l’annessione al Regno d’Italia dell’Umbria, per sfuggire al servizio militare che allora durava cinque anni (per poi diventare tre anni nel 1879 e scendere nel 1910 a due). Ma non è detto che alla base non ci siano stati anche dissidi con il padre, dato che Leonardo a nessuno dei molti figli che ebbe dalla giovane sposata a Manziana, Rosa Caciotti, figlia di Sante e Maria Centanni, dette i nomi dei genitori, al contrario di quanto fece con quelli dei suoceri. Infatti, nel 1872 (allora aveva 29 anni e la moglie 18, stando a quello dichiarato nell’Atto) ebbe prima Sante, poi nel 1875 Augusto, nel 1879 Umberto, nel 1882 Romolo e nel 1884 il nostro Mariano. (foto 1) Nell’Atto di nascita, redatto dall’assessore Mariano Bucci, furono testimoni Tannoni Antonio, donzello (servitore), di 64 anni e Vannini Pietro, guardia, di 48. Leonardo firma anche lui il documento (come aveva sempre fatto in precedenza) dimostrando che aveva un grado d’istruzione che a quei tempi per un artigiano non era comune. Dopo Mariano, verranno, nel 1887 Maria, nel 1893 Giovanni che muore bambino, per essere sostituito il 20 marzo 1897da un altro Giovanni.
Passa appena un anno e il 22 aprile 1898, a soli 56 anni, Leonardo Paoloni muore. Nell’Atto è distinto come “possidente”, segno che con il frutto del duro lavoro era diventato il proprietario della casa in Corso Vittorio Emanuele 49 e della bottega posta di fronte, a lato dell’Arco della Meridiana. (foto 2-3-4) Bottega dove troneggiava una grande e pesante incudine di ferro che, secondo la leggenda familiare, Leonardo aveva recuperato dalle truppe francesi papaline che si erano accampate nel bosco di Manziana e il cui trasporto in paese era stata un’impresa. Se è così, l’incudine dei Paoloni risalirebbe al 1867. (foto 5) Daranno in Comune la notizia della morte di Leonardo, l’oste Paolo Salvatori e Ignazio Bonacucina, un altro fabbro, probabilmente degli amici.
Toccherà al figlio maggiore Sante, che ha 26 anni, mandare avanti la bottega aiutato dai fratelli Romolo e Mariano, che di anni ne hanno 16 e 14. Augusto che ha 23 anni e Umberto 19, invece, hanno scelto strade differenti. Augusto è diventato falegname; il suo nome è spesso presente quale testimone in Atti di nascita e di morte. Che lo facesse per amicizia o per altre ragioni non lo sappiamo; anche se nei casi in cui lo troviamo assieme con Salvatore Chirichilli, vespillone (cioè becchino) fa sospettare che era stato chiamato per fare la bara al defunto. Umberto, invece, era entrato in seminario e diverrà parroco di Cascia, avvalorando che il legame con il paese di origine non era rotto. Chissà poi se nella sua scelta non ci sia stata l’influenza del Padre benedettino Bernardo Paoloni, nato a Cascia nel 1876, forse un loro parente, che oltre che religioso fu anche valente meteorologo.
Sante Paoloni (foto 6) il 25 novembre 1903 sposa, a 31 anni, Lucia Menichetti (foto 7) che ha 21 anni ed è figlia di Pietro e Rosa De Santis. Testimoni furono Paolo Micheli, possidente di 44 anni e il maestro elementare Giuseppe Annibali di 47, inoltre, l’Atto di matrimonio riferisce che i genitori della sposa avevano dato il loro consenso.
Neanche un anno e il 27 giugno 1904 muore ancora giovane, a 49 anni, Rosa Caciotti. Muore in una casa della frazione di Giappiedi a Cascia. Tra i testimoni dell’Atto di morte ci sono, Ermenegildo Guerreschi, guardia boschi, Francesco Totti (!!) scritturale e il pittore Achille Magrelli, che alla fine dell’ottocento aveva dipinto gli stendardi per la processione del Cristo morto del Venerdì Santo a Cascia. Probabilmente Rosa si era trasferita a Cascia per stare col figlio Umberto e magari con lei vi erano anche la figlia Maria e il piccolo Giovanni. Di certo, Maria Paoloni nel 1914, a 27 anni, si coniugherà con Pietro Basili di 30, commerciante di Roma ma nato a Cascia, figlio di Andrea e Sabatini Fabiola sempre di Cascia, e nella Capitale vi morirà nel 1966. Forse con lei a Roma andrà pure il fratellino Giovanni, visto che questo a Roma prenderà per moglie Cleto Cellino e, nel 1975, vi morirà anche lui.
I Paoloni di Manziana, al contrario, continueranno a vivere nella loro casa sul Corso. Sante e Lucia avranno nel 1905 una bimba nata morta, a cui daranno il nome di Rosa. Nel 1906 arriverà un’altra figlia a cui imporranno lo stesso nome (che è poi quello delle due nonne) ma per differenziarla dalla prima sarà sempre chiamata Rosella (foto 8-9). Si sposerà con Paolo Leopardi e, rimasta vedova, con Umberto Gentilucci di Bracciano; non avrà figli e morrà a Manziana nel 1973.
Nel 1908 a Sante e Lucia arriva Leonardo – chiamato come il nonno, sarà però per tutti Nardino – nel 1910 Pietro – il nome del nonno materno – e, infine, nel 1914 Virgilio. (foto 10-11)
Scoppia la Grande Guerra; Sante e Augusto evitano l’arruolamento per limiti d’età e Umberto perché parroco. Non conosco se Romolo e Giovanni riuscirono ad evitarla, ma sicuramente Mariano Paoloni viene arruolato nell’Artiglieria da Campagna, in uno dei tre reggimenti di Artiglieria che l’Italia aveva all’entrata in guerra nel 1915. Nell’esercito avranno pensano che tra l’acciaio dei cannoni, un fabbro poteva essere utile. Non è però il ferro o il fuoco nemico che stroncheranno Mariano, ma qualcosa di più subdolo; la malattia. Mariano al fronte si ammala grave di tubercolosi, e lo rimandano a Manziana. Muore il 21 gennaio del 1917 nella casa in Corso Vittorio Emanuele a soli 32 anni. Ne daranno testimonianza nell’Atto di morte (foto 12) il fratello don Umberto Paoloni, probabilmente venuto da Cascia per assisterlo negli ultimi momenti, e la guardia Camillo De Santis (forse parente di Rosa De Santis, madre di Luisa Menichetti) che però sbagliano l’età e gli danno 33 anni.
La morte di Mariano è l’inizio di una serie di altri decessi. Luisa Menichetti che ha assistito il cognato si ammala anche lei e morirà a 42 anni nel 1924. Poi, toccherà a 52 anni, nel 1932, a don Umberto (foto 13) che nel 1926 era diventato arciprete e parroco di Canale Monterano per stare vicino alla famiglia ed aiutarla. Sacerdote sollecito e generoso, sarà ricordato da tutti con affetto.
Il 1935 è l’anno di due funerali e un matrimonio. A marzo muore a 45 anni il fabbro Romolo Paoloni che lavorava nella bottega di famiglia; nell’Atto di morte fa da testimone Petronilla Petrelli di Quadroni, vedova di Pietro Magagnini, caduto nella Grande Guerra. A luglio, invece, muore a 60 anni Augusto Paoloni il falegname; per lui testimonia Leo Chiti, detto Fischietto, maestro di musica e direttore della Banda Musicale di Manziana. Vista la passione per la musica che avranno i nipoti Pietro e Virgilio, forse anche Augusto faceva parte della Banda. Entrambi i fratelli erano scapoli e vissero assieme nell’abitazione di famiglia sul Corso.
Ad ottobre del 1935, Nardino, dopo aver fatto il militare a Roma (foto 14), mentre il fratello Virgilio tenta la vita in marina (foto 15) sposa Trieste Ferrari. La moglie porta quel nome perché quando la madre Angela Paolocci la mise al mondo, il 29 giugno 1915, il padre Domenico era partito per la guerra appena scoppiata. Anzi, per la precisione, si chiama: “Triestina Italia Vittoria”, insomma, un nome che era un programma patriottico. Chi andò a iscriverla al Comune, oltre alla levatrice Giulia Rossi, fu Augusto Paoloni, segno che le due famiglie erano amiche da tempo. Per il matrimonio di Nardino e Trieste, invece, faranno da testimoni la cugina Nina Fara, figlia di Luigi e Agnese Menichetti (la sorella di Lucia) assieme con il marito Bruno Vecchiarelli. (foto 16-17-18).
Nel 1936 si chiude un ciclo; a 64 anni muore Sante Paoloni, e la vecchia generazione dei Paoloni di Manziana passa la tradizione del ferro e del fuoco a Nardino, Pietro e Virgilio, che però oltre che fabbri diverranno, con i nuovi tempi, anche meccanici. Apriranno ognuno una bottega, restando però vicini. Nardino in via Garibaldi, Pietro nella vecchia bottega accanto all’Arco e Virgilio sotto l’abitazione al Corso. Ma l’ombra della Grande Guerra aveva preparato un’altra guerra e altre pene. Nel 1942, a Nardino morirà al Policlinico di Roma di malattia, a 6 anni, il figlio Angelino (foto 19). Gli resteranno le figlie; Lucia, Bruna, Angela e Liviana.
Ma la vita va avanti e Pietro e Virgilio prenderanno moglie proprio durante gli anni travagliati della Seconda Guerra Mondiale.
Pietro, a 30 anni, il 20 ottobre 1941 sposa la diciottenne Annetta Liberti, una degli undici figli di Giuseppe e Barbara Angelini (foto 20). Quel giorno si sposarono con loro altre due coppie, e quando l’Annetta uscì dalla chiesa ci fu un coro da parte di alcune ragazze deluse di Manziana, perché il bel Pietro era stato uno scapolo ambito. Pietro e Annetta avranno Roberto nel 1942 (lo stesso anno della morte del povero Angelino) e poi nel 1948, Mauro.
Virgilio, invece, si marita l’11 febbraio 1943, durante una licenza avuta mentre stava facendo il soldato sul fronte Jugoslavo, in Slovenia, non lontano dalle Grotte di Postumia (foto 21-22-23- 24-25-26-27-28-29). Sposa a Manziana Pierina, figlia di Maria Castellani e di Tommaso Mignè, proprietario del forno in via del Forte che durante la Grande Guerra aveva perso il fratello. Si può ben pensare come quel padre trepidasse per il destino della figlia che sposava un giovane che poteva renderla facilmente vedova. (foto 30). Il tempo di un viaggio di nozze a Firenze (foto 31) e poi Virgilio riparte per la Jugoslavia.
A una guerra che diventa sempre più dura e spietata come riportano due sue foto (foto 32-33). Ritornerà passato l’Armistizio, dopo un penoso viaggio fatto quasi tutto a piedi, indossando degli abiti civili regalatogli da jugoslavi pietosi. All’arrivo a Manziana è talmente cencioso e sporco che per la vergogna buttò i vestiti in un fosso vicino alla stazione e si presentò a casa in maniche di camicia. Nel 1944 gli nascerà Giancarlo e nel 1947 Loredana.
Solo il secondo dopoguerra, finalmente, regalerà ai Paoloni, industriosa genia temprata dal ferro e dal fuoco un poco di serenità (foto 34-35-36-37-38-39-40).

Foto
1) Archivio Anagrafico di Manziana Atti di Nascita anno 1884, n. 54 Mariano Paoloni di Leonardo e di Caciotti Rosa.
2) Manziana, Bottega Paoloni di fabbro presso l’Arco della meridiana, foto Stefania De Prai, 1995 circa.
3) Manziana, Bottega Paoloni di fabbro, foto Stefania De Prai, 1995 circa.
4) Manziana il vecchio portone della bottega di fabbro Paoloni. Foto Stefania De Prai, 2018, per gentile concessione Mauro Paoloni.
5) Manziana, l’antica incudine (1867 ca.) della bottega di fabbro Paoloni. Foto Stefania De Prai, 2018, per gentile concessione Mauro Paoloni.
6) 1904 c. Sante Paoloni, foto archivio Giancarlo Paoloni.
7) 1904 c. Lucia Menichetti, foto archivio Loredana Paoloni.
8) 1914 c. Cinema Augusto di Manziana, recita scolastica; Rosella è la seconda da sinistra, balla con Giovannino Bruni e altri bambini mascherati da elfi. foto archivio Loredana Paoloni.
9) 1926 c. Rosella Paoloni. foto archivio Loredana Paoloni.
10) 1922 Manziana scolaresca; Virgilio Paoloni è, da sinistra, il secondo in seconda fila vicino alla bimba con i fiocchi. Era detto “il biondo”. foto archivio Loredana Paoloni
11) 1924 Manziana scolaresca; Virgilio Paoloni è, da sinistra, il secondo in seconda fila vicino alla ragazza col neonato in braccio. foto archivio Loredana Paoloni
12) Archivio Anagrafico di Manziana Atti di Morte anno 1917, n. 1 Mariano Paoloni fu Leonardo.
13) 1932 Don Umberto Paoloni, memoria funebre. foto archivio Giancarlo Paoloni.
14) 1924 c. Nardino Paoloni militare di leva a Roma. Foto archivio Angela Paoloni
15) 1934 c. Virgilio Paoloni militare di leva in marina, al centro con la sigaretta. foto archivio Loredana Paoloni
16) 1935 Matrimonio di Nardino Paoloni (1908-2001) e Trieste Ferrari (1915-1997). A sinistra i testimoni, Nina Fara e Bruno Vecchiarelli; a destra, Rosella Paoloni (?). Foto archivio Angela Paoloni
17) 1935 Gli amici festeggiano Nardino, in piedi a destra. Foto archivio Angela Paoloni
18) 1935 Nardino Paoloni e Trieste. Foto archivio Angela Paoloni
19) 1942 Angelino e Bruna, figli di Nardino Paoloni. foto archivio Loredana Paoloni
20) 1941 Pietro Paoloni (1910-2000) e Annetta Liberti (1921- 2013).
21) Slovenia, Grotte di Postumia, “la sala dei Concerti”. foto anni 1940. Virgilio spedì un gruppo di foto – ricordo turistico delle Grotte alla fidanzata con la richiesta di conservale, perché voleva porla a visitarle. Ci riuscì solo molti anni dopo la fine della guerra. Archivio Loredana Paoloni.
22) Slovenia, Grotte di Postumia, foto anni 1940. Archivio Loredana Paoloni.
23) 1940 c. Virgilio sulla Cima Pessola nel Trentino durante delle esercitazioni. La scultura raffigurante tre lupi commemora i “lupi” della Brigata Toscana operante durante la Grande Guerra nella zona fino ai primi mesi del 1916. (Credo che ora quella scultura sia andata persa). foto archivio Loredana Paoloni1941
24) 1940 c. Virgilio Paolo con un pezzo di artiglieria. foto archivio Loredana Paoloni
25) 1941 c. Domenico Ceci (1914-1999) amico di Virgilio e commilitone in Jugoslavia. foto archivio Loredana Paoloni
26) 1941 c. Virgilio Paoloni, al centro, con cinque commilitoni. Dietro la foto scrive: “Alla mia famiglia per fargli conoscere i miei più sinceri amici Virgilio. Renzetti, Sebastiani, Milana, Giovannini, Fedeli”. foto archivio Loredana Paoloni
27) 1941 c. Virgilio Paoloni, il secondo da sinistra, con dei commilitoni foto archivio Loredana Paoloni
28) 1941 c. Virgilio Paoloni ad un posto di blocco, Jugoslavia. foto archivio Loredana Paoloni
29) 1941 c. Virgilio Paoloni ad un posto di blocco, Jugoslavia 2. foto archivio Loredana Paoloni
30) 1943 Virgilio Paoloni (1914-1976) e Pierina Mignè (1920). foto archivio Loredana Paoloni
31) 1943 Viaggio nozze a Firenze Virgilio Paoloni e Pierina Mignè. foto archivio Loredana Paoloni
32) 1943 c. Funerale di milite italiano. foto archivio Loredana Paoloni
33) 1943 c. Corpi di “ribelli” esposti per le strade di un paese Jugoslavo. foto archivio Loredana Paoloni
34) 1949 Manziana, Villa Giulia, Pietro Paoloni con Mauretto.
35) 1956 Manziana, Corso Vittorio Emanuele visto dalla casa di Virgilio. foto archivio Loredana Paoloni
36) 1956 Manziana, Corso Vittorio Emanuele, Loredana e Giancarlo Paoloni, davanti al portone di casa. Sono con la “commare” di cresima Mara Cordelli e loro padre Virgilio. foto archivio Loredana Paoloni
37) 1956 Manziana, Corso Vittorio Emanuele, Loredana Paoloni con la “commare” di Cresima Mara Cordelli. foto archivio Loredana Paoloni
38) 1956 Manziana, Corso Vittorio Emanuele, la bottega – officina di Virgilio Paoloni. foto archivio Loredana Paoloni
39) 1956 Manziana, Festa delle Grazie. Da destra: Trieste Ferrari, Nardino Paoloni e la sorella Rosella, Pierina Mignè (con gli occhiali da sole) con la sorella Elisa, Bruna figlia di Nardino, Virgilio Paoloni col figlio Giancarlo, Angela figlia di Nardino. foto archivio Loredana Paoloni
40) Manziana, “Bottega del fabbro Pietro Paoloni”. Dipinto di proprietà di Mauro Paoloni. Foto Stefania De Prai, 2018.

Bibliografia
– Comune di Manziana, Archivio Anagrafe; Atti Morte, Nascita, Matrimonio.
– Archivi fotografici e memorie di Angela Paoloni, Loredana Paoloni, Mauro Paoloni, Virgilio Paoloni.

http://www.cadutigrandeguerra.it/CercaNome.aspx
http://www.binapg.it/scoperte-e-personaggi/padre-bernardo-paoloni

Processione del Cristo Morto – Venerdì Santo a Cascia


https://www.storiaememoriadibologna.it/artiglieria-del-regio-esercito-italiano-al-maggio–125-organizzazione
http://www.vecio.it/cms/index.php/reparti-alpini/organizzazione/250-storia-dellartiglieria-da-montagna
https://www.ilpalio.org/leva.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Esercito_dello_Stato_della_Chiesa

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *